11 Luglio 2021
11 Luglio 2021
Utilizzare carta FSC® significa diventare parte di un circolo virtuoso che promuove una gestione responsabile delle foreste, dicendo “no” allo sfruttamento scellerato di una risorsa così preziosa e “sì” al rispetto dei diritti delle popolazioni delle zone in cui queste foreste sorgono.
A stabilire i criteri necessari per fregiarsi di questa certificazione è il Forest Stewardship Council (FSC®, appunto), organizzazione internazionale non governativa senza scopo di lucro creata nel 1993.
FEDRIGONI N. 001
“In questi ultimi anni aziende di ogni settore stanno mostrando una sensibilità sempre maggiore verso l’ambiente” – spiega Giuseppe Stellato, agente di commercio che da 15 anni lavora per Fedrigoni, uno dei più importanti player del settore cartario, produttore di carta fin dal 1717. A tal proposito Fedrigoni vanta la certificazione numero 001: “siamo stati i primi in Italia a intraprendere questo percorso, tanto che oggi nove carte su dieci che produciamo sono a marchio FSC® e l’unica che non può rientrare in questa categoria è la carta adesiva, solo a causa del suo supporto siliconato”.
A prescindere dall’immagine e dalla responsabilità sociale delle aziende, quella “green” è una tendenza che ritroviamo sempre più spesso anche nei consumatori finali, che dimostrano maggiore interesse verso quelle aziende che si distinguono per un comportamento virtuoso nei confronti dell’ambiente.
Diversi gli esempi di questo trend, che possiamo ritrovare anche in alcune recenti indagini come quella realizzata da GfK, #WhoCaresWhoDoes del 2020. Secondo questo studio, infatti, il 30% dei consumatori italiani cerca di evitare l’acquisto di prodotti con imballaggi in plastica, mentre addirittura il 62% preferisce comprare da aziende che si dimostrano attente all’ambiente.
“È ormai chiaro a tutti che le nostre foreste rappresentano una fonte di vita e di ricchezza di importanza capitale per il Pianeta” – continua Stellato – “Paesi come quelli dell’Europa del Nord sono stati i primi a battersi per il sistema FSC®, tanto che in un decennio le loro foreste sono aumentate del 20%. Oggi sono sempre di più i produttori che stanno seguendo questo percorso, a partire dal Sud America. Ciò rappresenta per tutti noi non soltanto la certezza di impedire l’esaurimento di una risorsa fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza, ma addirittura la possibilità di andare a incrementarla. Non dimentichiamoci che la carta sta assumendo sempre più rilevanza anche nel mondo degli imballaggi, che in buona parte stanno rinunciando alla plastica, con l’obiettivo di immettere nell’ambiente materie prime sempre meno inquinanti. Per questo è fondamentale andare ad accrescere il patrimonio di alberi esistente. Il Pianeta ce ne sarà grato”.
E proprio l’attenzione all’ambiente è il “fil rouge” (o meglio “fil vert”, in questo caso) che unisce la storia di Fedrigoni a quella di Euroteam: “Lavoro nel mondo della carta da 38 anni” – ammette Giuseppe Stellato – “Mio papà collaborava con una tipografia di Carpenedolo e, forse anche per questo, la carta e la sensazione che si prova nel maneggiarla hanno sempre esercitato un grande fascino su di me. Conoscevo Euroteam anche prima di entrare in Fedrigoni, circa 15 anni fa. Con loro abbiamo sempre condiviso una profonda sensibilità verso il tema dell’ecologia nella cartotecnica, che negli ultimi 10 anni ci ha fatto avvicinare sempre più”.
Euroteam infatti ha avviato un percorso che la porterà a breve ad avere un magazzino di sole carte FSC®, che la stessa azienda si è impegnata a proporre ai suoi clienti senza aggravio di costi rispetto alle carte tradizionali, dimostrando una volta di più il suo impegno per l’ambiente. “Perché qui c’è in ballo molto più che la convenienza di qualcuno – spiega Antonio Freretti, responsabile ufficio acquisti carte di Euroteam -: utilizzare carte prodotte in modo responsabile rappresenta per noi una forma di attenzione all’ambiente che tutti quanti, ognuno nel suo piccolo, dobbiamo compiere per dare un futuro al nostro mondo. Stiamo assistendo al principio di una vera rivoluzione culturale, che sta prendendo sempre più piede a partire dalle nuove generazioni, ma in cui ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte per il bene di tutti”.